Lettera di APIDGE al Ministro Bussetti

 AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 

 

Dott. Marco Bussetti

Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

 

 

 

Gentile Ministro,

nell’augurarLe a nome dell’Associazione degli insegnanti di Scienze giuridiche ed economiche (APIDGE) che presiedo il benvenuto sulla poltrona più alta di Viale Trastevere, alla luce delle novità presenti nel Documento presentato dall’Esecutivo in tema di Istruzione che manifestano una visione della scuola all’insegna della qualità e della concretezza, Le manifesto la più ampia disponibilità a fornire il contributo di un’Associazione professionale che nel suo statuto persegue obiettivi di professionalità e di merito. A tal fine attendiamo un Suo cortese riscontro al fine di poterLa incontrare di persona.

Le chiedo peraltro, nell’immediato, di dedicare particolare attenzione al fatto che nell’anno scolastico 2017/2018, su un totale di 4.270.854 studenti delle scuole italianeappena 1.570.535 di essi sono stati coinvolti in programmi curricolari di Diritto ed Economia politica e La invito a verificare come nel Rapporto Trellle del 2016 e nei Rapporti annuali Almadiploma si evidenzi che in Italia più del 65% degli studenti conclude gli studi liceali senza poter disporre di un minimo bagaglio  giuridico ed economico.

Una situazione che sancisce, senza equivoci, il sostanziale fallimento delle politiche scolastiche dei precedenti Esecutivi che hanno abbandonato la specificità di un insegnamento per affidarsi ad un coacervo di progetti educativi facenti capo a “Cittadinanza e Costituzione”, una disciplina senza caratteri definiti, né valutazione, affidata perlopiù a docenti non specialisti.

Dai più recenti dati MIUR risulta intanto che in Italia sono presenti e regolarmente pagati 15.847 insegnanti abilitati in Scienze giuridiche ed economiche (classe di concorso A046) che l’Amministrazione utilizza spesso in modo improprio, addirittura senza precisi riferimenti didattici. Soltanto 11.362 di costoro risultano “titolari” di posto comune, taluni impiegati in attività di insegnamento, altri spesso distribuiti in attività di “potenziamento dell’organico dell’autonomia delle scuole”, distribuiti in modo assolutamente discrezionale a sostituire colleghi assenti. Molti di loro, ormai in posizione di soprannumero,  vengono utilizzati nelle attività di sostegno degli alunni con disabilità (4.485 docenti).

In sostanza nella Scuola italiana, mentre 1 studente su 3 si lamenta di non aver potuto disporre di adeguate conoscenze e competenze giuridiche ed economiche, risulta che 1 insegnante su 3 tra quelli abilitati in Scienze giuridiche ed economiche, è costretto a non insegnare le discipline per cui è stato assunto, cioè proprio il Diritto, l’Economia politica e naturalmente “Cittadinanza e Costituzione”.

Eppure la legge 13 luglio 2015, n.107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”  aveva dedicato una nuova e significativa attenzione allo studio del Diritto e dell’Economia politica, anche al fine di assicurare un’offerta formativa più ricca e flessibile per gli studenti e per utilizzare al meglio le figure di potenziamento dell’organico delle istituzioni scolastiche previste dalla stessa legge.

Gli Uffici centrali del MIUR continuano da anni a siglare intese, convenzioni, accordi programmatici con tanti enti e soggetti esterni all’Amministrazione che si improvvisano insegnanti e giungono anche a certificare agli studenti improbabili competenze e abilità giuridiche ed economiche.

In sede di approvazione della legge sulla Buona Scuola, l’ordine del giorno n.9/02994-B/003, accolto dal Governo, nella persona del Ministro Giannini, recita: “si raccomanda che venga assicurata ad ogni scuola la presenza di un docente di Discipline giuridiche ed economiche”. puntualmente disattesa anche sotto il profilo di assicurare a tutti, proprio tutti gli studenti, almeno quella minima forma di alfabetizzazione giuridica che caratterizza la disciplina Cittadinanza e Costituzione.

APIDGE sosterrà intanto tutte le iniziative normative che questo Esecutivo voglia già da subito approntare per valorizzare l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, in modo da garantire il giusto rilievo civile, politico, didattico e formativo a vantaggio delle future generazioni, anche alla luce della profonda crisi di valori che sta colpendo la società tutta. La straordinaria domanda di legalità espressa anche nelle stesse scuole, mette dunque l’Amministrazione scolastica da Lei diretta di fronte alla necessità  di utilizzare al meglio gli insegnanti di Scienze giuridiche ed economiche di cui dispone:  a tal fine riteniamo opportuno, in sede di mobilità del personale scolastico, che già da subito, in tutte le scuole, venga assicurato l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione da parte degli insegnanti abilitati in Scienze giuridiche ed economiche garantendo, a costi invariati, la presenza di un docente di Diritto ed Economia in ogni scuola.

Il Presidente APIDGE

Ezio Sina

 

 

Una risposta a “Lettera di APIDGE al Ministro Bussetti”

  1. Grazie Ezio,
    mi ritrovo in tutto ciò che hai scritto al Ministro!
    Maria Rita

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