Istituti Tecnici: una riforma radicale da valutare anche in ambito costituzionale

Con il Consiglio dei Ministri n.50 del 18 settembre 2023 è stato approvato il disegno di legge contenente l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.

Sulla linea del “Decreto aiuti-ter” (n.144 del 23 settembre 2022, convertito nella legge n.175 del 2022) si intende  “adeguare  costantemente  i  curricoli  degli istituti tecnici alle esigenze in termini di competenze  del  settore produttivo nazionale, secondo gli obiettivi del  Piano  nazionale  di ripresa  e  resilienza, orientandoli  anche  verso  le innovazioni introdotte dal Piano nazionale «Industria 4.0”.

Anche gli istititi professionali vengono coimvolti in questo disegno che “si ispira ai modelli promossi dall’Unione  europea,  in coerenza con gli obiettivi di innovazione, sostenibilita’  ambientale e competitivita’ del sistema produttivo”.

Veranno inoltre definiti particolari meccanismi volti a  dare  la  continuita’  degli apprendimenti nell’ambito  dell’offerta  formativa  dei  percorsi  di istruzione tecnica  con  i  percorsi  dell’istruzione  terziaria  nei settori tecnologici”.

Sta nascendo dunque un’importante filiera educativa ivi inclusa la funzione orientativa  adattata anche in relazione  alle  esigenze  del territorio di riferimento, in particolar modo “fondendo” tali percorsi didattici con quelli degli ITS Academy (legge 15 luglio 2022, n.99)

Il movimento Industry 4.0, nato in Germania, sta ormai coinvolgendo molte delle principali aziende industriali dove l’intero ecosistema di fornitori, partner, clienti, distributori e dipendenti sono opportunamente interconnessi tra di loro in un “digital network”.

Una strategia che oggi è favorita anche da un Piano nazionale che si estende ormai anche al mondo della scuola.

Una “quarta rivoluzione industriale” a cui la scuola è chiamata ad adeguarsi, soprattutto in ossequio ai dettami dell’Unione Europea.

L’opinione di Apidge.

Gli Istituti tecnici e quelli professionali sono qui oggetto di una riforma particolarmente incisiva, che va a trasformare radicalmente tutto il Sistema vigente. Una riforma che, viste le importanti scelte operate, dovrebbe procedere con strumenti normativi che vadano a modificare alcuni importanti parametri istitutivi del Sistema Istruzione rintracciabili nell’ Articolo 34 della Costituzione.

L’apertura quasi assoluta dell’insegnamento a soggetti provenienti dal mondo del lavoro, dell’innovazione tecnologica e dell’impresa, potrebbe inoltre richiedere una ridefinizione dell’attuale quadro di riferimento che lega l’insegnamento al pubblico impiego (Articolo 33 Costituzione).

I tempi cambiano e l’Europa ci chiede di adattarci a nuovi percorsi formativi: a nostro avviso tuttavia occorre  procedere con più cautela e rispetto  per la Scuola, secondo il monito di Piero Calamandrei (Roma, 11 febbraio 1950).