“Disposizioni in materia di insegnamento di Costituzione e cittadinanza europea”

Questo il documento oggetto del Seminario “A lezione di… Costituzione” tenutosi a Roma in data 19 gennaio 2017 presso la Sala ISMEA del Senato della Repubblica

 

Disposizioni in materia di insegnamento di Costituzione e cittadinanza europea

Senato della Repubblica, XVII Legislatura, Disegno di legge unificato n. 2256

(Molinari, Ginetti, Liuzzi)       Commissione Permanente 7^ 

 

 

RELAZIONE

In questa particolare contingenza storica, si è registrata – anche attraverso sondaggi mirati (IEA/ICCS/INVALSI 2017,Treelle 2016, Almadiploma 2016) – una preoccupante carenza di conoscenza della Costituzione e dei testi fondanti l’Unione Europea. La tendenza a una maggiore autonomia che lascia alle scuole più margine di decisione in materia di contenuti didattici ha sinora attribuito maggiore importanza agli approcci interdisciplinari attraverso tutta una serie di progettazioni extracurricolari che hanno di fatto estromesso la disciplina “Cittadinanza e Costituzione” dai percorsi didattici ordinari, impedendo in tal modo che l’offerta di istruzione venga “garantita a tutti” (art.34 Costituzione).

Uno dei principali obiettivi dichiarati nella Strategia europea per la gioventù 2010-2018 è la promozione della cittadinanza attiva, dell’inclusione sociale e della solidarietà tra tutti i giovani (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l‘apprendimento permanente (2006/962/CE).

Venti paesi o regioni europee dedicano all’educazione alla cittadinanza una materia obbligatoria a sé stante: con l’individuazione di una disciplina specifica in ambito curricolare si persegue l’obiettivo della generale diffusione delle conoscenze dei principi fondanti della società civile da insegnare e valutare con un approccio scientifico e oggettivo, in modo da garantire a tutti l’opportunità di acquisire un livello di apprendimento certo e solido, su cui solo successivamente fondare la valutazione di competenze sociali e civiche affidate trasversalmente a tutte le discipline del curricolo. La valutazione fa parte integrante dell’insegnamento e dell’apprendimento di una disciplina: anche “Costituzione e Cittadinanza europea” dunque, al pari delle altre discipline, dovrà disporre di criteri e di strumenti di valutazione propri ed adeguati.

L’insegnamento di Costituzione e cittadinanza europea sarà caratterizzato innanzitutto dalla percezione dei valori alla base del vivere comune:  le conoscenze acquisite consentiranno a tutti gli studenti, dalla primaria alle superiori, di analizzare dati e fatti della realtà e di sviluppare competenze e quindi comportamenti di “cittadinanza attiva” ispirati, tra gli altri, ai valori della responsabilità, legalità, partecipazione e solidarietà. La conoscenza, la riflessione e il confronto attivo con i principi costituzionali rappresentano infatti un momento fondamentale per la crescita di queste competenze negli studenti.

La Costituzione e i testi fondanti l’Unione europea deve diventare patrimonio metabolizzato tra i giovani, in modo che questi ultimi facciano propri i valori sottesi alla Carta, anche in omaggio a coloro i quali si sono battuti per consentire il pieno esercizio dei diritti e delle libertà..

La normativa vigente non indica un monte ore specifico dedicato all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, che di fatto non rappresenta dunque una materia a se stante. A tal fine si prevede che nel monte orario di tutti i corsi di insegnamento della scuola primaria e secondaria venga inserita a pieno titolo la disciplina “Costituzione e Cittadinanza europea” con un numero minimo di 33 ore annue, con relativa valutazione periodica e finale.

L’insegnamento di “Costituzione e cittadinanza europea” sarà affidato nella Scuola Primaria ad un docente dell’area storico-sociale: nelle Scuole Secondarie di primo e di secondo grado  detto insegnamento verrà impartito da un docente abilitato all’insegnamento delle Scienze giuridiche ed economiche. Tale docente sarà inserito a pieno titolo nel Consiglio di classe deputato alla valutazione periodica e finale.

Ogni eventuale attività di formazione e di aggiornamento del personale avviene a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020, mentre ulteriori oneri derivanti da ore didattiche aggiuntive sono coperti mediante la riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione.

Si segnala che in base ai dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, la consistenza numerica degli insegnanti della classe di insegnamento di Scienze giuridiche ed economiche (A046) non impegnati su posto comune, consente un’ampia e diffusa distribuzione in compiti di insegnamento nelle scuole eventualmente sprovviste di docenti abilitati all’insegnamento di “Costituzione e cittadinanza europea”. Per la precisione nell’anno 2016 – secondo l’Ufficio Statistica e Studi del MIUR – 4.086 di loro sono impegnati in attività di potenziamento dell’autonomia scolastica, altri 1.008 su posti di sostegno. Un loro impiego nell’attività di insegnamento per la quale sono stati assunti e immessi nei ruoli dell’Amministrazione dello Stato, configurerebbe anche un significativo risparmio in termini di bilancio, considerando l’alto numero di esternalizzazioni impiegate nelle attività progettuali delle scuole.

La presente disposizione si determina senza novellare direttamente il decreto-legge n. 137 del 2008, quando statuisce che l’insegnamento dell’educazione civica è materia di studio obbligatoria.

Si segnala inoltre che il decreto legislativo n. 62 del 2017, attuativo della legge n. 107 del 2015 (cosiddetta “Buona scuola”), stabilisce all’articolo 1, comma 3, che la valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza; inoltre, l’articolo 2, comma 4, del medesimo decreto legislativo dispone che nel primo ciclo sono oggetto di valutazione le attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”, come del resto richiesto nel parere che la 7° Commissione diede sul relativo schema di decreto. Quanto al secondo ciclo di istruzione, l’articolo 12, comma 3, prevede che l’esame di Stato tiene altresì conto delle attività svolte nell’ambito di «Cittadinanza e Costituzione». Riconosce pertanto che, seppur non come materia di studio a parte, le competenze su Cittadinanza e Costituzione sono diventate parte integrante degli esami conclusivi dei cicli, con decorrenza dal 1° settembre 2017 per il primo ciclo e dal 1° settembre 2018 per il secondo ciclo.

Un motivo in più per garantire a tutti gli studenti le medesime opportunità di accesso al diritto allo studio e all’apprendimento ed assicurare omogeneità e oggettività ai criteri di valutazione che dovranno essere adottati.

A maggior ragione a 70 anni dalla promulgazione e firma della Costituzione che é  del ’48 si sente la necessità di una conoscenza diffusa della Carta fondante della nostra Repubblica che racchiude quei valori che ci rendono Nazione e fa del nostro Stato uno Stato democratico, con un impegno per una Europa dei cittadini che ci permetta di riconoscere negli altri Stati europei fratelli di una unica famiglia.

 

 

 

   

                             DISEGNO DI LEGGE 2256 UNIFICATO

 

Art. 1.

 

Dopo l’articolo 1 del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, sono inseriti i seguenti:

 

«Art. 1-bis. – (Costituzione e cittadinanza europea). — 1. Costituzione e cittadinanza europea, intesa come insegnamento e processo formativo con cui gli studenti acquisiscono la consapevolezza di diventare soggetti attivi e protagonisti della comunità europea, informata ai princìpi e ai valori della Costituzione e delle norme dell’Unione europea, è materia di studio nelle istituzioni scolastiche di primo e di secondo grado.

 

Art. 1-ter. – (Articolazione della didattica e modalità di insegnamento).

  1. A decorrere dall’anno scolastico successivo a quello della data di entrata in vigore della presente disposizione, l’insegnamento di “Costituzione e cittadinanza europea” è parte integrante dei curricoli e dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche di primo e di secondo grado.
  2. In attesa di revisione organica delle Indicazioni nazionali relative alla Scuola primaria e alla Scuola secondaria di primo e di secondo grado, vengono mantenute le disposizioni relative alla disciplina “Cittadinanza e Costituzione” fatte salve le seguenti disposizioni:
  3. a) l’insegnamento di “Costituzione e Cittadinanza europea” viene inserito a pieno titolo nel piano degli studi, articolato su un orario di almeno trentatrè ore, rimodulando gli insegnamenti dell’area storico-sociale, con votazione intermedia e finale avente per oggetto la valutazione del processo formativo e i risultati dell’apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti;
  4. b) l’insegnamento nella Scuola primaria sarà a cura di docenti adeguatamente formati; l’insegnamento nella Scuola secondaria di primo e di secondo grado l’insegnamento sarà affidato a docenti abilitati all’insegnamento delle Scienze giuridiche ed economiche (classe di concorso A046);
  5. c) ciascuna istituzione scolastica può autonomamente determinare, in sede  di  elaborazione  del  piano  triennale  dell’offerta formativa,   ulteriori iniziative extracurricolari ed extrascolastiche   finalizzate   alla   promozione   e    alla valorizzazione  dei  comportamenti  positivi aventi per oggetto lo sviluppo delle competenze di cittadinanza, ai sensi del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n.62;

 

Art. 1-quater. – (Formazione del personale docente).

  1. Per eventuali attività di formazione e di aggiornamento del personale docente di “Costituzione e cittadinanza europea” si provvede a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020;
  2. Le risorse di cui al comma 1 sono ripartite tra le Regioni che, d’intesa con gli uffici scolastici regionali, predispongono appositi corsi di formazione per l’insegnamento di “Costituzione e cittadinanza europea”.

 

Art. 1-quinquies. – (Oneri aggiuntivi).

1.Relativamente alle Scuola primaria, gli oneri derivanti dalle ore didattiche aggiuntive per l’insegnamento di “Costituzione e cittadinanza europea”, sono valutati in 15 milioni di euro anno per l’anno 2017: a tal fine si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio. 2009, n. 2».

2.In riferimento alla Scuola secondaria di primo e di secondo grado, stante la consistenza numerica degli insegnanti della classe di insegnamento di Scienze giuridiche ed economiche (A046) non impegnati su posto comune, gli oneri derivanti dalle ore di insegnamento non prevede oneri a carico della finanza pubblica.