Insegnanti per la Cittadinanza Europea

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CONVEGNO “INSEGNANTI PER LA CITTADINANZA EUROPEA”

Sala Istituto Santa Maria in Aquiro, Senato della Repubblica  25 marzo 2015 – Roma

Relazione sui lavori e Conclusioni a cura dello Staff di Apidge

Il Convegno viene introdotto dalla Presidente A.P.E.F. Paola Tonna che riferisce quanto emerso dal vertice tra i Ministri dell’Istruzione europei, svoltosi  a Parigi lo scorso 17 marzo.  In esso è stato riaffermato l’impegno a sostenere la promozione della “cittadinanza europea”, come affermazione di coesione, di conoscenze e valori comuni, e non solo di competenze. D’altra parte l’art. 2 del ddl di riforma della scuola, attualmente in discussione, prevede appunto che la materia  Educazione alla cittadinanza venga incrementata. Diritto, Economia, valorizzazione del patrimonio culturale, Studio della Costituzione dovranno entrare in tutti i percorsi didattici. Quanto alla realizzazione concreta di tale obiettivo, alla luce di quanto poco sia stato fatto nell’ambito della flessibilità oraria già prevista dall’autonomia scolastica, permangono tuttavia, dubbi e interpretazioni discordanti.

La diffusione dell’insegnamento delle materie giuridiche ed economiche, in chiave non specialistica ma formativa di base, appare necessaria per colmare le grandi carenze esistenti nell’approccio degli studenti con le tematiche sociali. Luciano Chiappetta, Capo Dipartimento per l’Istruzione del MIUR, osserva a tal proposito che, volendo introdurle, nelle modalità previste dalla riforma, bisognerebbe mutare profondamente l’organico degli insegnanti. Si potrebbe intanto ipotizzare la costituzione di un “organico aggiuntivo libero”, stabile come servizio e non vincolato a singoli progetti, entro cui realizzare i fini indicati dalle scuole in autonomia. Lo studio del Diritto e dell’economia assicurerebbe questo grande arricchimento culturale e di relazioni.

Ezio Sina, Presidente dell’APIDGE e promotore del Convegno, presenta innanzitutto l’Associazione, le sue peculiarità e lo spirito europeistico che la contraddistingue. Ricorda da subito che le Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 18/12/2006 danno grande importanza alle “Competenze sociali e civili” che includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa e il modo in cui l’identità culturale nazionale interagisce con l’identità europea. Molti sono stati i progetti nelle scuole (legalità, educazione finanziaria con la Banca d’Italia ecc.) a riprova della necessità di approfondire tali concetti. Sono però interventi estemporanei, calati dall’alto e affidati ad “esperti” del mondo del lavoro, dell’associazionismo, delle istituzioni. Ma un esperto non può essere calato nel ruolo di docente senza garantirne la specificità e le competenze in ambito didattico.  Perché dunque non rivolgersi a chi il docente lo fa di professione e che garantisce la piena partecipazione al dialogo educativo con colleghi ed alunni? Lo studio del Diritto e dell’Economia Politica a scuola è ormai indispensabile per comprendere il mondo che ci circonda è che diventa sempre più complesso, intricato; non a caso sono discipline previste nel piano di studi di molti Paesi dell’Unione Europea. In Italia, per ora, il Liceo Economico-sociale è attualmente l’unico indirizzo liceale di studi dove le discipline giuridiche ed economiche sono presenti, nel modo  significativo e caratterizzante, coinvolte nella seconda prova dell’esame di Stato.

Il Sen. Roberto Ruta, primo firmatario di un disegno di legge (n 883) sull’innalzamento dell’obbligo scolastico e sull’introduzione delle discipline giuridiche ed economiche nel biennio delle scuole secondarie superiori, intende riversare la sua proposta legislativa, caratterizzata da un testo chiaro, semplice e particolarmente incisivo, ma che finora ha proceduto lentamente in Parlamento. A tal riguardo cosi si esprime: “Quando il ddl sulla buona scuola arriverà in Senato presenterò da subito  tre emendamenti. Due di questi recepiscono il contenuto del mio ddl che introduce l’innalzamento dell’obbligo scolastico da 10 a 12 anni e l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche in tutti i bienni delle scuole secondarie superiori”

Luigi Berlinguer, già Ministro della Pubblica Istruzione e parlamentare europeo , osserva come due fenomeni abbiano cambiato la natura dell’attività educativa. La globalizzazione, che si è tradotta anche in una forte aggressività  culturale verso il presidio della scuola, ha scardinato il principio della scuola ”trasmissiva” di conoscenze attribuendo al discente un ruolo molto più attivo nella costruzione del processo educativo. Con l’eccessivo disciplinarismo poi, lo studente appare come il passivo destinatario di un sapere aggregato e spesso disarticolato, caratterizzato da tante conoscenze ed eccessivo formalismo, distante dalla realtà. In tale quadro le discipline giuridiche ed economiche sono chiamate a svolgere un ruolo di raccordo con il mondo del lavoro e delle professioni. Sull’obbligo scolastico Luigi Berlinguer, osserva come a suo avviso ormai gli studenti dovrebbero invece essere chiamati a seguire non un percorso scolastico obbligatorio, ma piuttosto un organico percorso pre-universitario.

L’on. Camilla Sgambato, membro della VII Commissione della Camera dei Deputati, ricorda come con il DPR 88/2010 il  Diritto e l’ Economia siano stati  di fatto eliminati dai percorsi liceali e ridotti drasticamente anche negli istituti tecnici, con grave danno per la stessa vita politica del Paese. “Sono tanti e diversificati i campi di intervento – ha concluso Camilla Sgambato chiamata ad illustrare la riforma della “Buona scuola” in qualità di componente della commissione cultura alla Camera – ma tutti accomunati da un unico obiettivo che valorizzi i docenti e, nel farlo, scommette, come ad esempio con il potenziamento delle conoscenze in diritto, economia e cittadinanza attiva, su una formazione ampia, moderna, completa per i nostri ragazzi, le donne e gli uomini di domani. Perché attraverso una buona scuola si possa realizzare una buona società”.

Lucio Battistoni, Direttore della rappresentanza italiana della Commissione europea, sottolinea come la cultura dell’Europa possa espandersi solo a patto di non egemonizzare le altre. Resta invece importantissimo il ruolo assunto dalle Scienze sociali nell’arricchire e corroborare l’identità dei cittadini d’Europa. Battistotti presenta quindi alcune ipotesi di formazione per i docenti nell’ambito del Partenariato Strategico tra il Governo italiano, la Commissione Europea e il Parlamento europeo, siglato a Roma il 15 gennaio 2015. Si prospetta l’esecuzione di un Progetto Pilota che, sulla base dei risultati ottenuti, potrà prevedere una seconda fase operativa per lo sviluppo e l’attuazione della dimensione europea dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” nelle scuole di ogni ordine e grado entro il 2020.

Antonio De Filippo, rappresentante dei docenti precari di APIDGE, prospetta come sino ad ora il rapporto tra insegnante ed alunno sia stato pesantemente condizionato anche dall’instabilità della stessa figura del docente nel corso degli anni. Si sofferma pertanto ad indagare la natura e il valore del Tirocinio Formativo Attivo (un corso-concorso) e di come la normativa vigente possa averlo ridotto ad una mera procedura formativo-abilitante. Ricordando come tutte le forme di reclutamento avvenute per concorso per titoli ed esami, tra i quali si colloca di diritto quello sostenuto per il TFA, siano gli unici coerenti e corretti al dettato costituzionale, e dunque come si possa ad esso ricondursi il “nuovo” reclutamento.

Il giornalista Franco Labella, a nome del Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia – a cui il Prof. Sina riconosce un importante ruolo nel dibattito sin dalle prime fasi del riordino dei cicli – ricorda  come con la revisione dei curricola prodotta dal Ministro Gelmini abbia eliminato con un colpo di spugna e senza nessuna verifica democratica la sperimentazione “Brocca”. Labella si allinea alle osservazioni del dott. Chiappetta quando sostiene che 40 ore settimanali erano davvero troppe, ma che le attuali 27ore dei bienni, siano decisamente incongrue per strutturare un serio percorso educativo.  Si chiede infine come ad oggi si possa definire Cittadinanza e Costituzione una “non disciplina”.

Dopo un lungo interloquire di quesiti tecnici posti ai relatori da parte degli intervenuti, ha preso la parola Mila Spicola, intervenuta al Convegno in sostituzione del Sottosegretario Faraone, la quale, concludendo i lavori, ha ricordato le linee salienti del percorso di riforma intrapreso dal Governo. Ha sottolineato la democraticità e la forte caratterizzazione sociale del ddl “La Buona Scuola”, ove evidenzia un ruolo davvero prioritario riservato alle tematiche giuridiche ed economiche. Occorre dare spazio ai giovani, metterli al centro della scuola: lo studio del diritto e dell’economia politica possono contribuire in modo decisivo a renderli maturi per avanzare proposte, prendere decisioni e suggerire modifiche a tutto ciò che li riguarda da vicino.

Scarica il Documento: Relazione conclusiva_ 1° Convegno Naz. Apidge

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http://www.orizzontescuola.it/news/apidge-convegno-diritto-ed-economia-politica-tutte-scuole

Alcuni articoli di stampa in merito al 1°Convegno Nazionale Apidge:

http://www.ilcasertano.it/politica/buona-scuola-sgambato-pd-illustra-la-riforma-al-convegno-apidge-al-senato/

http://www.iltorinese.it/apidge-leuropa-priorita-per-gli-insegnanti/

http://cblive.it/notizie-molise/palazzo-madama-il-senatore-ruta-presenta-il-disegno-di-legge-per-linnalzare-leta-dellobbligo-scolastico/

3 Risposte a “Insegnanti per la Cittadinanza Europea”

  1. Le sintesi giornalistiche non sempre rendono giustizia del dibattito che devono riassumere ed allora vorrei fare alcune precisazioni anche perchè il mio intervento era un intervento scritto e quindi riscontrabile.
    In primis ringrazio ma non usurpo titoli: anche se ho avuto una intensa produzione anche sull’Unità non sono nè giornalista nè pubblicista.
    Sono solo un docente di discipline giuridiche “costretto” da un decennio a scrivere contro la eliminazione dello studio delle stesse.
    Sulla sperimentazione Brocca io non lamento l’assenza di “verifica democratica”.
    Io lamento che , contrariamente allo spirito ed alla sostanza di una qualsiasi sperimentazione, la stessa sia stata dichiarata conclusa e superata senza alcuna verifica tout court sugli esiti, i risultati prodotti anche in relazione alle risorse impiegate.
    Ve la immaginate una casa farmaceutica o una azienda che spende miliardi per sperimentare e poi abbandona e rivoluziona tutto senza una verifica e valutazione sugli esiti?
    Su “Cittadinanza e Costituzione” io non mi sono posta alcuna domanda.
    Io ho fatto , invece, una affermazione precisa ed inequivocabile: “Cittadinanza e Costituzione” è una “non disciplina”.
    Il nostro giudizio è che essa sia formalmente istituita ma inesistente sul piano pratica.
    Questa è un’anomalia ordinamentale unica: quale altra materia di curricoli italiani esiste senza monte ore e senza valutazione?
    Quindi la nostra posizione è quella di far cessare una finzione alimentata , ahimè, anche da APIDGE che pubblica sul suo sito “programmazioni” relative ad una materia inesistente.
    La finzione può cessare solo ad una condizione: che l’insegnamento sia effettivo, abbia un monte ore e sia valutata.
    Il resto è solo fuffa ed anche una riedizione di C&C in versione 2.0 dove si vorrebbero far confluire altri aspetti (dall’educazione ambientale all’educazione alimentare e chi più ne ha più ne metta) snaturerebbe il senso di un insegnamento che deve servire all’acquisizione di conoscenze e competenze in funzione dell’acquisizione senso civico degli studenti italiani.
    Ce lo chiede l’Europa.
    Anzi ce l’ha chiesto un po’ di anni fa con la Raccomandazione sulle competenze chiave di cittadinanza.
    Che è un concetto innanzi tutto giuridico.
    E la buona scuola senza virgolette anche di questo deve occuparsi…..
    Avremmo voluto chiarirlo anche alla Commissione Istruzione della Camera a cui avevamo chiesto, senza esito, di essere auditi.
    Ma evidentemente il tempo dedicato ad audire fondazioni e riviste scolastiche non ha consentito di audire anche i docenti della scuola reale…
    Prof. Franco Labella – Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia

  2. In questi giorni ho letto il ddl licenziato dalla VII Commissione della Camera di cui fa parte una prof.ssa del mio istituto di appartenenza on.Malpezzi Simona e non si dice nulla in merito all’estensione del diritto e dell’economia in tutti gli indirizzi delle scuole superiori ma di estensione di filosofia musica e cinema!!!……. Vogliono formare delle future “Veline”!!???
    Voi avete informazioni in merito?
    Grazie per l’attenzione
    n.b. su facebok ho scritto personalmente all’on. Malpezzi

  3. gli esiti di avere trascurato l’insegnamento dell’educazione civica affidato sulla carta agli insegnanti di storia nella scuola media, e non avere insegnato lo studio della Costituzione nelle scuole superiori è sotto gli occhi di tutti, anche in Parlamento.
    Mi rattrista il degrado di coscienza civica tra i deputati e senatori che non conoscono la nostra Costituzione perchè non l’hanno mai studiato, in quanto nessuno glielo insegna.
    Tale conoscenza costituisce il prerequisito per ricoprire ogni carica nelle assemblee elettive, purtroppo adesso andiamo verso assemblee di nominati !!!!!

    benedetta stellino docente in pensione

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